Il respiro per affrontare la paura del coronavirus
Praticare il respiro consapevole può aiutarci ad affrontare la paura del coronavirus in questo periodo di quarantena forzata. Un esercizio semplice e fattibile in ogni momento e luogo.
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Il respiro per affrontare la paura del coronavirus

Torno finalmente a scrivere dopo un lungo periodo di isolamento per una febbre  che non accennava ad andarsene.

Ho attraversato, oltre allo spossamento fisico della febbre, la navigazione nel mare agitato della mente spaventata: dalle mille domande, dalle paure profonde che nemmeno sapevo essere lì, nascoste eppure d’improvviso rumorose. Sarà Coronavirus? 

Sappiamo tutti che un discorso interno ci parla ininterrottamente, che i nostri pensieri sono come una collana di perle infinite: ed ecco un pensiero che arriva, e poi eccone un altro che ci mettiamo a seguire e che poi sfuma in un altro ancora. Partiamo con la paura della febbre, poi vediamo il volto di un nostro amico che dovevamo chiamare e non abbiamo chiamato, infine ci troviamo a pensare alla spesa che dobbiamo ancora fare. E via così, di continuo.

Per trovare un po’ di pace, oltre ai momenti di sonno (non sempre sereno), possiamo imparare a fermare il flusso dei pensieri semplicemente respirando profondamente ed osservandoli senza giudicarli. Mettendoci in una posizione comoda, che possiamo mantenere almeno per una decina di minuti, ci possiamo permettere il lusso di chiudere gli occhi, di escludere dalla nostra coscienza gli stimoli visivi e di concentrarci prima per qualche istante sui suoni che provengono dall’esterno.

Poi, gradualmente, possiamo cominciare ad ascoltare il flusso del nostro respiro, con calma, senza alterare il suo ritmo naturale. 

E’ potente ascoltare il ritmo del nostro respiro, ci fa inoltrare in un territorio delicato, intimo, il luogo della vita che ci abita, che è sempre lì, anche se noi non ce ne rendiamo conto. Stare in silenzio ad ascoltare il respiro che ci abita, che si dispiega dall’addome fino al torace e alla parte alta dei polmoni, ci porta in una dimensione più vasta, sembra di volare, di percepire il movimento della cassa toracica come quella di potenti ali che si dischiudono dentro di noi.

RESPIRARE, ascoltando e visualizzando il movimento continuo del nostro diaframma, un muscolo potente che permette l’apertura della nostra cassa toracica mentre i polmoni si riempiono di aria.

Il respiro è proprio la funzione vitale che viene colpita da questo tremendo virus, i polmoni l’organo bersaglio colpito in modo pericoloso per la vita.

RESPIRARE PROFONDAMENTE per calmare la mente, le onde dei pensieri, della paura, abbassare la frequenza dei battiti, introdurre un nuovo ritmo. Questa sembra essere la cura più efficace in momenti come questi.

Imparare ad attendere, a vivere connessi con il proprio respiro invece che subirlo, ascoltandolo come se fosse una autodiagnosi di equilibrio e buona salute: questo possiamo decidere di farlo in qualunque momento.

E’ quello che insegno ai miei pazienti mentre imparano a guardare i loro pensieri, la qualità dei loro pensieri e delle loro emozioni.

Lentamente, qualcosa si scioglie, si libera dentro e fuori di noi. 

La quarantena può essere un modo per esercitarsi nell’arte dell’ascolto e del controllo del respiro. Nella filosofia yoga questa arte si chiama Pranayama.

Il vostro sistema immunitario vi ringrazierà. E anche la vostra mente.

Siete pronti per questo viaggio dentro il vostro respiro?

Fatemi sapere com’è andata.