“P” come Permesso (di cambiare) e Protezione
Nel romanzo Moll Flanders troviamo riflessioni psicologiche dedicate alle donne, in termini di Permesso e Protezione secondo l'Analisi Transazionale.
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“P” come Permesso (di cambiare) e Protezione

Consiglio la lettura di Moll Flanders, di Daniel Defoe, romanzo settecentesco che narra tutto d’un fiato le vicende di una donna straordinaria. Il linguaggio e il tema, certo, sono da tenere presenti, legati a una cultura di trecento anni fa. Eppure possiamo forse estrapolare un messaggio positivo, di Protezione anche per le donne di oggi, sempre più precocemente donne. La Protezione è una delle tre P di cui parlava Eric Berne (1910-1970), fondatore dell’Analisi Transazionale: Permesso, Protezione, Potenza, riferendosi agli strumenti dello psicoterapeuta, suoi alleati nella cura delle persone. Moll affronta e attraversa la sua difficile vita con mente lucida e con un unico chiaro scopo: farsi sposare, perché una donna senza un marito a quell’epoca non aveva modo di condurre una vita dignitosa e avrebbe dovuto sopportare di essere chiamata vecchia zitella. La sua intuizione, mai tradita, dopo molti anni e molte peripezie, si rivelò giusta.

Ascoltiamo le parole con cui l’autore introduce il lettore alla sua opera:

  FORTUNE E SFORTUNE DELLA FAMOSA MOLL FLANDERS

che nacque nella prigione di Newgate

e, durante una vita incessantemente variata

di settant’anni, oltre l’infanzia,

fu dodici anni prostituta, cinque volte sposata

(una delle quali con il fratello), dodici anni ladra,

otto anni deportata in Virginia,

e che alla fine diventò ricca, visse onesta

e morì pentita

 

scritte secondo le sue memorie

Mi piace anche riportare un brano tratto dal testo, in cui la protagonista si rivolge direttamente alle donne, per condividere con loro i suoi consigli e le sue considerazioni. Se penso che chi scrive è un uomo, credo che questi “consigli” abbiano un valore doppio. E penso che alle ragazze oggi forse non viene più insegnato che è importante proteggersi, aldilà della loro libertà. Mi sento di dedicare queste parole dell’autore a tutte le ragazzine come Pamela e Jessica, le cui vite sono state brutalmente interrotte in circostanze di poca protezione per loro. Mi sembra di ravvisare nelle parole che seguono un berniano Permesso di cambiare le vecchie decisioni di adattamento, accompagnate da un invito alla Protezione, ovvero ad avere la certezza di poterlo fare, di potere ridecidere e sperimentare alternative di comportamento. Avverto la Potenza del messaggio nella salda presenza fra le righe dell’autore, come persona sicura e competente di ciò che va affermando. La vita tribolata di Defoe ne è testimonianza.

Ma ascoltiamo Moll.

“Nulla è più sicuro di questo: la donna l’ha sempre vinta sull’uomo se mantiene le proprie posizioni e sa far capire al preteso innamorato che è capace di ribellarsi alle offese e non teme di dirgli “No”. Gli uomini ci insultano a morte quando ci rinfacciano l’abbondanza di donne in circolazione, quando ci dicono che le guerre, il mare, e il commercio, e altri casi, han decimato gli uomini al punto che non c’e più proporzione tra i due sessi. Personalmente, invece, sono ben lungi dall’ammettere che il numero delle donne è così grande, e quello degli uomini così piccolo. Anzi, se devo dire la verità, lo svantaggio delle donne sta soltanto in questo: i tempi sono così corrotti, e il sesso maschile così depravato che è davvero esiguo il numero degli uomini con cui una donna per bene può unirsi. Di rado, soltanto qua e là, si trova un uomo che meriti la fiducia di una donna onesta. Ma anche da quest’ultimo fatto, la lezione che s’impara e’ tutta qui: sappiano le donne essere più prudenti, perché come si fa a conoscere la vera indole dell’uomo che ci fa domanda? (Di matrimonio ndr)…. Le donne hanno mille e più ragioni per essere caute e restie, visto che tanto grande è il rischio di venir tradite. Se una donna agisse con prudenza, scoprirebbe ogni inganno che le si tende: in effetti, ben pochi sono oggigiorno gli uomini che possono vantare una condotta irreprensibile, e se la donna si preoccupasse di fare soltanto una piccola indagine, sarebbe presto in grado di distinguere gli uomini e di concedersi. …. Nessun uomo di buon senso stimerà meno una donna perché non ha ceduto al primo attacco, o perché ha accettato la sua proposta senza prima cercare informazioni sul suo conto. Anzi, dato il sistema degli uomini d’oggi, deve considerarla la più debole di tutte le creature: insomma, deve farsi una ben misera opinione delle sue capacità, se, avendo una sola carta da giocare per la vita, la gioca così senza pensarci, e rende il matrimonio simile alla morte: un salto nel buio.

Vorrei davvero che il mio sesso si comportasse in maniera un po’ più accorta in questa particolare circostanza che di tutte le altre della vita è quella che oggi, a mio parere, ci da’ maggiormente pensiero. Ma si tratta soltanto di mancanza di coraggio, della paura di non sposarsi più e di restare in quella terribile condizione che chiamano della vecchia zitella. Questa, per me, è la trappola della donna: ma se soltanto riuscisse a vincere la paura e si destreggiasse come si deve, eviterebbe ben più sicuramente questo stato sostenendo i propri diritti in una questione così importante per la sua felicità, che gettandosi allo sbaraglio come fan molte. E se non si sposa tanto presto si rifarà però sposandosi bene.”

Defoe scrisse in seguito (all’età di 58 anni) il suo più famoso romanzo Robinson Crusoe: forse pensava a un equivalente maschile della capacità di destreggiarsi nella vita?

Anche in quel caso le tre P saranno d’aiuto.

Buone meditazioni.