Spettacolo “Condominio mon amour”
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Spettacolo “Condominio mon amour”

Da oltre trent’anni, il vecchio custode Angelo svolge il proprio lavoro con dedizione presso la portineria di un condominio della “Milano-bene”. Chiama gli inquilini per nome, si occupa della spesa dell’anziano Gaspare e delle paturnie della Signora Biraghi. Custodisce le loro chiavi e i loro ricordi. Quand’ecco che irrompe nella sua vita un imprevisto. Caterina, un’affascinante signora attraversa di volata l’atrio, spalanca la porta d’ingresso e si para di fronte a lui per annunciargli che… è licenziato. La sua presenza non è più richiesta e verrà presto sostituito da un’App! Un’App?! Gli azionisti parlano chiaro: bisogna capitalizzare, fatturare e quindi automatizzare.  Tuttavia il buon Angelo non è tipo da farsi intimidire e punta i piedi, in una lotta per la sopravvivenza senza esclusione di colpi.

L’atrio del nostro condominio si trasforma, d’incanto, in una scacchiera. Ogni giocatore muove i propri pedoni cercando di prevalere sull’altro, ricama le proprie strategie per restare a galla in questa folle corsa che chiamiamo “progresso”. Chi vincerà la partita?

Lo spettacolo racconta, in un susseguirsi di situazioni comiche e poetiche a ritmo incalzante, l’immensa confusione che vive oggi il mondo del lavoro. Il lavoro, un mostro a mille teste, tra orari impossibili, nuove e paradossali occupazioni e, sempre più spesso, perdita di contatto con la realtà. In questo mondo incontriamo la giungla degli inglesismi tra rider, smart working, pet sitter, media manager e chi più ne ha più ne metta. Ultimo e non ultimo il grande Convitato di pietra: l’intelligenza artificiale, una sorta di fantasma che sembra un giorno dover seppellire ogni relazione umana e ogni capacità critica. Il tutto è raccontato dal punto di vista di Angelo, il vecchio custode, e Caterina, la donna manager in carriera al servizio della modernità. I due si scambiano di continuo i ruoli divittima e carnefice, in un piccolo condominio, spaccato rappresentativo della nostra vita di ogni giorno.

Aver interpretato Caterina mi ha restituito la complessità del tema del lavoro per una donna che, scopriremo, si divide tra  licenziamenti e un figlio che vede pochissimo. L’incontro con Angelo (Giacomo Poretti) le aprirà nuovi orizzonti di senso.

In scena al Teatro Oscar di Milano dal 8 al 19 novembre 2023.

Daniela Cristofori, psicoterapeuta e artista

 

Testo di Daniela Cristofori, Giacomo Poretti e Marco Zoppello 

con Daniela Cristofori e Giacomo Poretti

Regia di Marco Zoppello