Nella dimensione del sogno
Per chi voglia fare un'esperienza di immersione nella dimensione del sogno raccontato con diversi linguaggi artistici, trova qui un invito alla visione di una interessante mostra/happening, per riflettere insieme sul valore del sognare.
teatro, arte, psicologia, creatività, sogno
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Nella dimensione del sogno

“Siamo fatti della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita.”

  (da W. Shakespeare, La tempesta)

Ho imparato a sognare” recita il testo iniziale di una canzone dei Negrita, cantata magnificamente anche da Fiorella Mannoia. Lo stesso testo, in finale, conclude:

“C’è che ormai che ho imparato a sognare non smetterò”

 

Nella  mia composita esperienza fatta di teatro, psicologia e arte, compresa l’arte dello yoga, ho incontrato la dimensione del SOGNO da diversi punti di vista. Sognare è una esperienza che accomuna  molti di noi: al risveglio, una sensazione di distanza  dalla realtà può portarci a dimenticare quanto invece le due dimensioni siano connesse.

Sogno e realtà si alimentano in un continuo dialogo fatto di linguaggi interconnessi. Per alcuni di essi ci è più facile avere una traduzione, con altri non abbiamo dimestichezza.

In realtà i sogni ci consentono di arrivare velocemente a quelle zone della coscienza in cui risiede la possibilità di attivare creatività e conoscenza, che vanno aldila’ dei nostri processi dì razionalizzazione.

Il sogno ci consente di attivare una dimensione infinita in una conoscenza finita e si manifesta attraverso immagini.

Ecco perché tentare di “raccontare “ i nostri sogni con materiali artistici è come uscire da una dimensione personale, per allargare il campo della relazione con noi stessi ad altri, coltivando l’aspetto collettivo della nostra personalità e della nostra evoluzione personale.

Noi sogniamo sempre e appena raccontiamo i nostri sogni agli altri, essi acquistano una dimensione sociale. Diventano un patrimonio comune, condiviso. Possiamo raccontarli con le parole, oppure possiamo farlo con un quadro, una scultura.

E’ il caso della mostra collettiva “Sogni e visioni” organizzata da L’Artè a cui parteciperò con un mio quadro: questa mostra aggiunge alla visione delle opere, disposte in una piccola stanza come la stanza di un sogno, l’ascolto di voci che sussurrano frasi di poesie, frammenti di discorsi amorosi e musiche, per accompagnare lo spettatore in un percorso di stimolazione sensoriale simile a quella di un vero sogno. Un happening, una esperienza sia per gli artisti presenti, sia per i fruitori delle opere: ognuno potrà cogliere qualcosa di inedito, una nuova connessione, con la propria vita o con parti di se’, della propria storia, chissà.

Come già ho avuto occasione di dire, anche questa volta si tratterà di un’esperienza per favorire il senso del “noi”.

Uno psicologo, Barrie Simmons, utilizzava una tecnica di lavoro sui sogni che portava il soggetto narratore del sogno a una sorta di illuminazione, alla percezione diretta di una dimensione profonda, ancorata alla sua vita di tutti i giorni.

Non è forse questo che cerchiamo? Un contatto,  una luce sulle nostre esistenze? E una volta “imparato a sognare”, perché smettere?

Concludo questa breve e modesta riflessione sul grande tema dei sogni, citando una frase dal testo di Sergio Bambarèn, “Il delfino”:

 

“Ricorda:

“Quando stai per rinunciare,

quando senti che la vita è stata

troppo dura con te,

ricordati chi sei.

Ricorda il tuo sogno”.

 

INAUGURAZIONE il 10 aprile 2019, alle 19.

INGRESSO LIBERO

Piazza del Rosario 1, (angolo Via Bergognone) – Milano

La mostra prosegue fino al 14 aprile, aperta nei seguenti orari:

11 e 12 Aprile – 17.00-20.00

13 e 14 aprile – 11.00-13.00/15.00-19.00

 

Daniela Cristofori, psicoterapeuta e artista